Alla vigilia di Natale decidiamo
di guardare “L’attimo fuggente”, un film più adatto a F, che ha deciso di
iscriversi al liceo classico, che a S, che è
solo in prima media e che è piccola per comprendere fino in fondo certe
sfumature e che fosse per me (cioè C: suo padre) la manderei a letto perché non è che deve fare tutto ciò che fa suo
fratello e non è possibile che tu (cioè io: sua madre) le conceda sempre tutto e bla bla bla, ma, si sa, i secondogeniti
sono destinati ad anticipare/bruciare i tempi e non possiamo farci niente.
A circa a metà film C rompe il
silenzio in cui è calata la casa e riferendosi all’austero college che i giovani
protagonisti del film frequentano, esclama: “Beh, queste scuole hanno
indubbiamente il loro fascino, non trovate?”
Pronta S ribatte: “Sì, sì, papà,
hai ragione, peccato però che nella loro versione femminile al posto di “canottaggio”
il piano di studi proponga “cucinaggio!"
O capitano, mio capitano, eccola la mia femmina diabolica.
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