giovedì 30 aprile 2015

Difetti (s)velati

Ciò che è certo è che la signorina Emme aveva molti difetti. Contro i quali nulla riusciva a fare: non li controllava, non si controllava. Lo so perché la conoscevo bene.
Mi ricordo la signorina Emme quando diventava odiosamente enfatica ogni volta che diceva qualcosa in cui non credeva veramente; quando assecondava senza ritegno le persone che non le piacevano o che non aveva voglia di conoscere; quando sosteneva caparbiamente il contrario di ciò che i suoi genitori dicevano, qualsiasi cosa dicevano. Me la ricordo anche piuttosto permalosa e che smetteva di guardare negli occhi chi le diceva qualcosa che non le andava. Al lavoro poi era pigra e capitava che lo cambiasse repentinamente, non appena sospettava che qualche collega si fosse accorto della sua pigrizia. Aveva poi l’abitudine di gonfiare le cose, così tanto per renderle più attraenti. E, infine, il suo difetto peggiore: quando la signorina Emme frequentava una persona che riteneva superiore a lei in qualcosa e poi invece ne scopriva le fragilità, prima si sentiva a disagio, ma per poco, per pochissimo, perché poi si sentiva superiore, faceva la superiore. Lo so perché l’ho vissuto sulla mia pelle, ma questa è un’altra storia.
Brutti difetti quelli della signorina Emme. Ed era a causa loro che si sentiva sola, che era sola. Anch’io la ricordo sola. Sola fino al giorno in cui decise di non parlare più. Di rimanere zitta per sempre.


mercoledì 29 aprile 2015

Sangue e Neve

Caro Jo Nesbø,
dimmi che è uno scherzo. Dimmi che non hai scritto tu “Sangue e Neve” ma che hai pagato un ghost writer. Dimmelo, così ci rido sopra e ti dico pure che hai fatto bene e che lo scherzo è riuscito.


Ho comprato il tuo ultimo libro, "Sangue e Neve", facendo finta di niente.
Ho fatto finta di non notare lo spessore (142 pagine) e ho fatto finta di non notare il prezzo di copertina (17 euro). Ho pensato: per te, Jo, questo e altro. Il tuo nuovo romanzo sarà il thriller perfetto, un concentrato di emozioni, un distillato di suspense, insomma una sveltina sulla lavatrice, come mi ha scritto la deb che però non l’aveva ancora letto, l’aveva appena comprato, e ci pregustavamo via WhatsApp l’imminente lettura.
Poi il tuo ultimo libro l’ho letto, Jo. E non è andata bene. Fin da subito. Fin dalla prima frase che mi ha lasciata di stucco (“La neve danzava come bambagia nella luce dei lampioni”). Poi la scena di sesso di pagina sessanta che mi ha provocato un conato ( "la sua pelle bianca brillava nel buio, era come stringere il chiaro di luna. Altrettanto soffice. Altrettanto impossibile”). E la protagonista femminile che hai immaginato bionda, con la bocca a cuore, con gli zigomi alti e con le gambe lunghe e magre e che è così banale, accidenti a te, Jo. E in fondo a pagina ottantotto quando lei che si chiama Corina piange sulla spalla di lui che si chiama Olav e prima le sue lacrime sono calde e gliela scaldano, ma poi diventano fredde e gliela gelano... questo non dovevi farmelo, Jo. 
E mi fermo qui.

Va bene che il protagonista è dislessico e legge “I Miserabili” e che la coincidenza è interessante perché io “I Miserabili” me lo sono da poco caricato sul Kindle e me lo leggerò quest’estate in tenda al mare anche se non sono dislessica.
Va bene che il protagonista è un killer romantico e quindi mi sta antipatico perché il romanticismo mi fa abbastanza schifo, e qui è colpa mia.
Va bene anche, caro Jo, quando Olav decide di mozzare la testa del boss che ha appena assassinato per far capire allo scagnozzo di quest’ultimo (che sta facendo la guardia fuori) che se ne deve andare perché il suo capo è veramente morto e allora il Danese lancia la testa come se fosse una palla da bowling ma fa fatica a prendere la mira e qui mi sono divertita, lo ammetto.
Va bene - o forse no, vedremo - che da qualche parte ho letto che Leonardo Di Caprio ha comprato i diritti di “Sangue e Neve” e ne farà un film in cui interpreterà la parte di Olav.
Va bene tutto, o non va bene niente, non lo so. Ciò che è certo è che mi mancano Harry Hole, Sonny Lofthus, Roger il cacciatore di teste e tutti gli altri. Jo, cos'è successo? Ti sei innamorato? Sei diventato vegano? Hai tirato fuori dal cassetto gli appunti impolverati che avevi buttato giù da giovane pensando a un romanzo? Attento che chi legge “Sangue e Neve” senza conoscere i tuoi precedenti successi potrebbe farsi un’idea sbagliata di te, e sarebbe un gran peccato.
Jo, ho divorato tutti i tuoi libri pagina dopo pagina, senza dormire di notte, saltando le righe per andare avanti più veloce, e invece quest’ultimo ci ho messo giorni a finirlo, annoiandomi mortalmente. Accidenti, Jo, non va bene. Vediamoci, parliamone, urge una cena. Facciamo da te?
Comunque tua
isa



lunedì 27 aprile 2015

Lista dei desideri n°2

Vorrei:
vivere un anno in Groenlandia
avere dell’interesse per la materia “scienze”
portare F in Irlanda, tra i suoi simili
fare bungee jumping
capire al volo le leggi della fisica
il parquet in casa
un lampadario con le gocce di cristallo
camminare in montagna con la ci e Reinhold Messner
correre velocissima, lanciarmi in avanti e prendere il volo nuotando a rana nell’aria
non rifare mai più un letto
un camper
abitare in un kibbutz
girare per Roma al mattino presto con Jep Gambardella
i vetri delle finestre puliti per sempre
comprare un libro alla “City Lights” e pagarlo alla cassa a Lawrence Ferlinghetti
un mondo senza religioni
che si inizi lavorare a cinquant’anni
vivere nell’anno zero in Palestina, essere una discepola di Gesù e non perderlo mai di vista
spiare i miei figli a scuola
il frigo sempre pieno
un gatto nero, o grigio
che la deb ritorni
saper fare le equivalenze
un pianeta meno inquinato


(continua all'infinito)


venerdì 24 aprile 2015

The end (14)

Il giorno in cui parlerò dei miei figli chiamandoli "il mio F…, la mia S…" sarà la fine.


giovedì 23 aprile 2015

Il bello della vita secondo me (33)

Entrare in casa nel pomeriggio.
Beccare F che fa tecnologia con la musica a palla.
Guardarci per un attimo.
Ballare per una manciata di secondi.
Vicini.
Serissimi.
Poi tutto torna come prima.
Il bello della vita secondo me.


mercoledì 22 aprile 2015

Tempo perso (8)

Ogni mese pensare che stavolta la sindrome premestruale ce l'ho sotto controllo.


martedì 21 aprile 2015

venerdì 17 aprile 2015

giovedì 16 aprile 2015

Lista dei desideri n°1

Vorrei:
fare un viaggio lontano, con C
una casa grande
una macchina nuova
capelli corti e strani
scarpe col tacco e saperle indossare
un anello tatuato su ogni dito della mano
disegnare bene 
parlare inglese
lavorare a Radio Deejay
un fidanzato per mia madre
un braccio sinistro per mia sorella
un lavoro nuovo e lontano da casa per C
truccarmi
andare a un matrimonio
fare parapendio
andare a un concerto dei Subsonica
girare la Grecia in macchina, coi bambini dietro
vedere l’Everest
imbucarmi a una festa di Gatsby
essere stata amica di Fernanda Pivano
andare a ballare allo Studio54 nel 1978
non aver abbandonato lettere classiche per lettere moderne
vivere a Camogli o a Parigi, a Camogli e a Parigi
essere alta un metro e ottanta
una bici col cambio
fare la traversata del Monte Bianco con gli sci
tornare nel deserto
morire a cent’anni di overdose
bere solo vino
vederci bene
Vincent Cassel
un Manet
salire per la prima volta su un cavallo e andare subito al galoppo
entrare in libreria, prendere tutti i libri che voglio e non pagarli
adottare un bambino
capire il secondo matrimonio di mio padre
la pace nel mondo


(continua all'infinito)


mercoledì 15 aprile 2015

Scopro

Scopro di non aver voglia di attività impegnative.
Scopro di non aver mai avuto voglia di attività impegnative.


martedì 14 aprile 2015

Buon sangue (non) mente

Mio padre si fece crescere i capelli quando erano tutti bianchi. Li raccoglieva in un codino striminzito, secco secco. Era contento, si piaceva. Io, però, non mi ci sono mai abituata ai suoi capelli lunghi. Anzi. Mi infastidivano.
Ho ripensato a mio padre vecchio e coi capelli lunghi quando l’altro giorno mi sono tatuata una mano: tre puntini neri, che non hanno un significato e nemmeno un perché, ma mi piacciono. E adesso mi domando cosa ne penserebbe mio padre.
No, non è vero, non me lo domando. Perché lo so già che si abituerebbe all’istante, che mi direbbe che ho fatto bene, e che il mio tatuaggino tardivo gli piacerebbe. Accidenti. Buon sangue (non) mente.


lunedì 13 aprile 2015

Ti posso far notare una cosa?

“Ti posso far notare una cosa? Usi sempre vero e veramente, sia quando parli che quando scrivi. Oppure dici: all'improvviso. Ma quando mai la gente parla veramente e quando mai le cose succedono all'improvviso? Lo sai meglio di me che è tutto un imbroglio e che a una cosa ne segue un’altra e un’altra ancora. Io non faccio più niente veramente, Lenù. E alle cose ho imparato a starci attenta, solo i cretini credono che succedono all'improvviso.” (Elena Ferrante, “ Storia di chi fugge e di chi resta”)


sabato 11 aprile 2015

Dietro

Un giorno d’estate di tanti anni fa che ricordo bene (era il 1992, volevo mollare gli studi, mi trovavo a Reggio Calabria e dopo poco la mafia avrebbe ucciso Paolo Borsellino) scambiai due chiacchiere con un signore di una certa età. Forse era un prete. Finita la conversazione, lo vidi avvicinarsi a un giovanissimo C e lo sentii dire: “Ricordati: dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna.”
Ai tempi mi ero sentita lusingata. Si riferiva a noi due, e io ero la grande donna.
Stamattina, mentre correvo, ci ho ripensato a quei tempi e a quella frase.
Dietro. Dietro? Perché “dietro”? A fianco, vicino, di lato, davanti, in braccio, sulle spalle, ma non “dietro”. Non “dietro”. Ero giovane.


giovedì 9 aprile 2015

La gente

La gente si spia.
La gente mente.
La gente scantona.
La gente fa finta di niente.
La gente chiacchiera.
La gente si vergogna.
La gente si nasconde.
La gente è invidiosa.
La gente è stanca.
La gente è rumorosa.
La gente lavora.
La gente non lavora.
La gente ha paura.
La gente sta bene.
La gente sta male.
La gente tira a campare.
La gente è tutta uguale.


mercoledì 8 aprile 2015

Vuota

Vuota.
Una bottiglia vuota.
Un vuoto a perdere. O a rendere.
Vuota.


lunedì 6 aprile 2015

giovedì 2 aprile 2015

Lascia stare

"Tu perdi ancora tempo con queste cose, Lenù? Noi stiamo volando sopra una palla di fuoco. La parte che s'è raffreddata galleggia sulla lava. Su questa parte costruiamo i palazzi, i ponti e le strade. Ogni tanto la lava esce dal Vesuvio oppure fa venire un terremoto che distrugge tutto. Ci sono microbi dovunque che ti fanno ammalare e morire. Ci sono le guerre. C'è una miseria in giro che ci rende tutti cattivi. Ogni secondo può succedere qualcosa che ti fa soffrire in un modo che non hai mai abbastanza lacrime. E tu che fai? Un corso teologico in cui ti sforzi di capire che cos'è lo Spirito Santo? Lascia stare, è stato il Diavolo a inventarsi il mondo, non il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Vuoi vedere il filo di perle che mi ha regalato Stefano?" (Elena Ferrante, "L'amica geniale")




C’è chi…

C’è chi si agghinda senza dirlo, senza dirselo, solo per competere.


mercoledì 1 aprile 2015

Il bello della vita secondo me (31)

Due operai lavorano al manto stradale di una via in periferia. Uno è italiano, l’altro no. L’italiano dice: "quando usi il congiuntivo, cioè se dici se potessise dicessi… poi devi usare il condizionale, cioè se potessi… lo farei,  se dicessi… ci crederesti ". L’altro lo ascolta serio, annuisce e poi riprende a lavorare.
Il bello della vita secondo me.