martedì 29 novembre 2016

C’è chi…

C’è chi può tranquillamente fare a meno di te.

(illustrazione di Franco Matticchio)

giovedì 24 novembre 2016

mercoledì 23 novembre 2016



Abito a Zurigo da pochi mesi.
Mio figlio un giorno torna da scuola e parlando di ció che faccio durante il giorno mi dice:  
'' Qui in Svizzera non si dice CASALINGA, si dice DISOCCUPATA''.

..... happy days.






                             

martedì 22 novembre 2016

Quando correva sola

Quando correva sola, sognava successi improbabili. Per questo, e per la noia, preferiva correre in compagnia.

(illustrazione di Franco Matticchio)

venerdì 18 novembre 2016

giovedì 17 novembre 2016

Nature morte dell’età adulta

“Passai due settimane a casa di mio padre. (…) Tamar e mio padre erano andati ad abitare nell’appartamento più grande, pieno delle nature morte dell’età adulta che lei aveva palesemente disposto ad arte: una ciotola di frutta lucidissima sul bancone della cucina, il carrello degli alcolici con le bottiglie mai aperte. La moquette che conservava lievi impronte dell’aspirapolvere.” (E. Cline, "Le ragazze")


venerdì 11 novembre 2016

I’m your man

… or if you want to take me for a ride,
you know you can,
I'm your man…


giovedì 10 novembre 2016

Il bello della vita secondo me (59)

Mio figlio che vuole ascoltare insieme quella canzone “cupa ma bella” di Nick Cave.
Il bello della vita secondo me.


mercoledì 9 novembre 2016

C’è chi…

C’è chi non sa se comportarsi in modo da sembrare meglio o peggio di quello che è.

(foto di Vivian Maier)

martedì 8 novembre 2016

Come una Jaguar di terza mano

“A quarantanove anni Federica Zevi sapeva di rappresentare –per vedovi, divorziati, single di lungo corso- un ripiego accettabile alle trentenni vagheggiate e sempre meno disponibili. Nei rari momenti di autostima si sentiva come una Jaguar di terza mano a cui i vecchi proprietari abbiano fatto regolari tagliandi.
Da un pezzo un uomo non la vedeva nuda; temeva che, quando ciò fosse accaduto, avrebbe scorto negli occhi dell’impavido quel che gli specchi, la bilancia e gli sguardi delle ragazzine iniziavano a suggerirle con insolenza: il suo corpo, per anni umiliato in abiti austeri, era in dismissione.” (A. Piperno, “Dove la storia finisce”)


lunedì 7 novembre 2016

venerdì 4 novembre 2016

Voci della verità (21)

Sedute davanti alla tele ascoltiamo in silenzio gli Stadio cantare “Albachiara”. Alla fine del pezzo S seria esclama: “Che bella!”. 
“Eh sì, è molto bella questa canzone, potrebbe parlare di te tra qualche anno… e con la faccia pulita cammini per strada mangiando una mela coi libri di scuola ti piace studiare non te ne devi vergognare…”, le rispondo. 
Poi le faccio sentire la versione di Vasco, e alla fine lei dice: “Beh, è proprio bella questa canzone e il tizio che suona la chitarra elettrica è proprio bravo”.




giovedì 3 novembre 2016

Colazione, pranzo e cena

“Tamar era dolce e gentile, ma il mondo in cui si muoveva sembrava un set televisivo: limitato, elementare e prosaico, con le notazioni e le strutture della normalità. Colazione, pranzo e cena. Non c’era un divario spaventoso fra la vita che viveva e il suo modo di vedere quella vita, un abisso oscuro che spesso percepivo in Suzanne e forse anche in me stessa. Né io né lei riuscivamo a partecipare pienamente alle nostre giornate, anche se in seguito Suzanne ci avrebbe partecipato in maniera irreversibile. Voglio dire che non credevamo mai davvero che fosse abbastanza, ciò che ci veniva offerto, mentre Tamar sembrava accettare il mondo felicemente, come fine a sé stesso. I suoi progetti non prevedevano nessun reale cambiamento: si limitava a riorganizzare le stesse quantità note, architettando un nuovo ordine come se la vita fosse una continua assegnazione di posti a tavola.” (Emma Cline, "Le ragazze")