giovedì 26 gennaio 2017

Stanza

“Ricordati sempre: quando un uomo esce da una stanza, si lascia alle spalle tutto quel che c’è dentro (…). Una donna, invece, si porta appresso tutto quel che c’è avvenuto.” (A. Munro, “Troppa felicità”)


mercoledì 25 gennaio 2017

I vantaggi della disoccupazione (4)

Trascorrere la mattina davanti al computer a guardare gli “Australian Open”, poi mangiare qualcosa, indossare il gonnellino, prendere la racchetta e presentarmi puntuale alla lezione di tennis con le amiche. I vantaggi della disoccupazione.


martedì 24 gennaio 2017

Voci della verità (23)

S, dopo la doccia, esce dal bagno tutta pettinata, mi raggiunge in cucina e mi dice convinta: “ Mamma, nelle sue vite precedenti, il papà è stato uno spadaccino nel Seicento, un cecchino durante la Seconda Guerra Mondiale, e sicuramente un parrucchiere per signora negli anni Sessanta. Guarda che bella messa in piega mi ha fatto!”



lunedì 23 gennaio 2017

La verità

Te ne sei accorta, sì,
che parti per scalare le montagne
e poi ti fermi al primo ristorante
e non ci pensi più...




venerdì 20 gennaio 2017

Lasciar perdere

Dopo la notizia ricevuta quel pomeriggio, la signorina Emme avrebbe lasciato perdere.
Era tentata di lasciar perdere.
Avrebbe fatto presto a lasciar perdere.
Avrebbe fatto bene a lasciar perdere.
Avrebbe fatto male a lasciar perdere.
Sarebbe stata meglio, se avesse lasciato perdere.
Si sarebbe divertita di più, se avesse lasciato perdere.
Si sarebbe divertita di meno, se avesse lasciato perdere.
Non avrebbe messo alla prova la sua vanità, se avesse lasciato perdere.
Provava un certo sollievo all’idea di poter lasciar perdere.
Le sarebbero rimasti in testa mille pensieri, se avesse lasciato perdere.
Doveva decidere se lasciar perdere.
Non aveva tanto tempo per decidere se lasciar perdere.
Dopo la notizia ricevuta quel pomeriggio, la signorina Emme avrebbe lasciato perdere?

(illustrazione di Franco Matticchio)


giovedì 19 gennaio 2017

giovedì 12 gennaio 2017

Il bello della vita secondo me (61)

Prima di cena S mi chiama nella sua cameretta: vuole il mio parere sui vestiti che ha scelto per andare scuola l’indomani mattina. Mi siedo in un angolino del suo letto occupato dagli abiti che ha tirato fuori da armadio e cassetti. Poi lei si spoglia, si veste con cura, va a guardarsi allo specchio, inclina la testa, sorride, si gira, mi guarda, le sorrido. Il bello della vita secondo me.


mercoledì 11 gennaio 2017

lunedì 9 gennaio 2017

Drammaticamente superfluo

“- (…) di che parla?
- Di un uomo stupido che sta per morire, e quando lo scopre diventa poco per volta sempre più intelligente.
- E come va a finire?
- Che muore lo stesso.
- Sempre roba allegra leggi tu, eh?
- Dopo i quarant’anni, leggere roba allegra appare drammaticamente superfluo.” (L. Ravera, “Voi grandi”)


sabato 7 gennaio 2017

Il bello della vita secondo me (60)

Nella tarda mattinata di un sei gennaio freddissimo, soleggiato e limpidissimo mi levo di dosso i vestiti dell’inverno e rimango in bikini sulla spiaggia di Camogli come se fosse estate. Ho la pelle d’oca e i peli dritti che sembrano di ferro.
Di getto mi butto in mare. Con me ci sono marito, figli, amici e decine di sconosciuti. Improvvisamente mille spilli mi pungono la pelle, mi manca il respiro, le articolazioni non funzionano più, la pipì che fino a un minuto prima stentavo a trattenere e che sognavo di fare appena entrata in acqua, non ne vuole sapere di uscire, in molti urlano, ma a me la voce non esce… Nuoto, faccio qualche bracciata verso il largo e penso: “Beh, dai, non è poi così terribile, temevo peggio, potrei arrivare alla boa, forse anche più in là, l'importante è non mettere la testa sotto e nuotare come un vecchio… ma quanti minuti ci metterei a morire assiderata in questo mare ghiacciato?"
Il “cimento” a Camogli, il giorno della Befana, il bello della vita secondo me.




giovedì 5 gennaio 2017

Lassù (lui) diventava felice

“Forse è vero, come sosteneva mia madre, che ognuno di noi ha una quota prediletta in montagna, un paesaggio che gli somiglia e dove si sente bene. La sua era senz’altro il bosco dei 1500 metri, quello di abeti e larici, alla cui ombra crescono i mirtilli, il ginepro e il rododendro, e si nascondono i caprioli. Io ero più attratto dalla montagna che viene dopo: prateria alpina, torrenti, torbiere, erbe d’alta quota, bestie al pascolo. Ancora più in alto la vegetazione scompare, la neve copre ogni cosa fino all’inizio dell’estate e il colore prevalente è il grigio della roccia, venato dal quarzo e intarsiato dal giallo dei licheni. Lì cominciava il mondo di mio padre. Dopo tre ore di cammino i prati e i boschi lasciavano il posto alle pietraie, ai laghetti nascosti nelle conche glaciali, ai canaloni solcati dalle slavine, alle sorgenti di acqua gelida. La montagna si trasformava in un luogo più aspro, inospitale e puro: lassù lui diventava felice. (…) Anche il suo passo sembrava perdere peso e ritrovare un’agilità perduta.” (P. Cognetti, “Le otto montagne”)



mercoledì 4 gennaio 2017

Se solo avessero detto di no

“Se solo avessero detto di no. NO, LUCY, NON PUOI. NO, LUCY, TE LO PROIBIAMO. Ma a quanto pareva nessuno di loro aveva più la convinzione, o la pazienza, necessaria per opporsi alle sue scelte. Per sopravvivere, lei da molto tempo contrapponeva la propria volontà alla loro – era stata la battaglia della sua adolescenza, ma adesso era finita. E aveva vinto lei. Poteva fare tutto quel che le pareva: anche sposare un uomo che in segreto disprezzava.” (P. Roth, “Quando lei era buona”)

(opera di Ed Templeton)

martedì 3 gennaio 2017

lunedì 2 gennaio 2017

The end (26)

Il giorno in cui C indosserà un lungo loden verde (o blu, è lo stesso) sarà la fine.


domenica 1 gennaio 2017

Catastrofe

“(…) e, senza neppure suonare il campanello, aprì la porta sulla catastrofe.” (P. Roth, “Quando lei era buona”)