mercoledì 29 aprile 2015

Sangue e Neve

Caro Jo Nesbø,
dimmi che è uno scherzo. Dimmi che non hai scritto tu “Sangue e Neve” ma che hai pagato un ghost writer. Dimmelo, così ci rido sopra e ti dico pure che hai fatto bene e che lo scherzo è riuscito.


Ho comprato il tuo ultimo libro, "Sangue e Neve", facendo finta di niente.
Ho fatto finta di non notare lo spessore (142 pagine) e ho fatto finta di non notare il prezzo di copertina (17 euro). Ho pensato: per te, Jo, questo e altro. Il tuo nuovo romanzo sarà il thriller perfetto, un concentrato di emozioni, un distillato di suspense, insomma una sveltina sulla lavatrice, come mi ha scritto la deb che però non l’aveva ancora letto, l’aveva appena comprato, e ci pregustavamo via WhatsApp l’imminente lettura.
Poi il tuo ultimo libro l’ho letto, Jo. E non è andata bene. Fin da subito. Fin dalla prima frase che mi ha lasciata di stucco (“La neve danzava come bambagia nella luce dei lampioni”). Poi la scena di sesso di pagina sessanta che mi ha provocato un conato ( "la sua pelle bianca brillava nel buio, era come stringere il chiaro di luna. Altrettanto soffice. Altrettanto impossibile”). E la protagonista femminile che hai immaginato bionda, con la bocca a cuore, con gli zigomi alti e con le gambe lunghe e magre e che è così banale, accidenti a te, Jo. E in fondo a pagina ottantotto quando lei che si chiama Corina piange sulla spalla di lui che si chiama Olav e prima le sue lacrime sono calde e gliela scaldano, ma poi diventano fredde e gliela gelano... questo non dovevi farmelo, Jo. 
E mi fermo qui.

Va bene che il protagonista è dislessico e legge “I Miserabili” e che la coincidenza è interessante perché io “I Miserabili” me lo sono da poco caricato sul Kindle e me lo leggerò quest’estate in tenda al mare anche se non sono dislessica.
Va bene che il protagonista è un killer romantico e quindi mi sta antipatico perché il romanticismo mi fa abbastanza schifo, e qui è colpa mia.
Va bene anche, caro Jo, quando Olav decide di mozzare la testa del boss che ha appena assassinato per far capire allo scagnozzo di quest’ultimo (che sta facendo la guardia fuori) che se ne deve andare perché il suo capo è veramente morto e allora il Danese lancia la testa come se fosse una palla da bowling ma fa fatica a prendere la mira e qui mi sono divertita, lo ammetto.
Va bene - o forse no, vedremo - che da qualche parte ho letto che Leonardo Di Caprio ha comprato i diritti di “Sangue e Neve” e ne farà un film in cui interpreterà la parte di Olav.
Va bene tutto, o non va bene niente, non lo so. Ciò che è certo è che mi mancano Harry Hole, Sonny Lofthus, Roger il cacciatore di teste e tutti gli altri. Jo, cos'è successo? Ti sei innamorato? Sei diventato vegano? Hai tirato fuori dal cassetto gli appunti impolverati che avevi buttato giù da giovane pensando a un romanzo? Attento che chi legge “Sangue e Neve” senza conoscere i tuoi precedenti successi potrebbe farsi un’idea sbagliata di te, e sarebbe un gran peccato.
Jo, ho divorato tutti i tuoi libri pagina dopo pagina, senza dormire di notte, saltando le righe per andare avanti più veloce, e invece quest’ultimo ci ho messo giorni a finirlo, annoiandomi mortalmente. Accidenti, Jo, non va bene. Vediamoci, parliamone, urge una cena. Facciamo da te?
Comunque tua
isa



2 commenti:

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  2. Ciao...Non ci crederai ma è il mio primo Nesbo...per me utile per entrarci piano...ma ti chiedo...Olav muore o no? Non mi prendere in giro 😨

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