lunedì 22 dicembre 2014

Di domenica

La domenica mattina mi sveglio, guardo fuori dalla finestra, mi faccio il caffè, mi metto la tuta, le scarpe da corsa, ed esco.
Ma non vado a correre.
Vado a fare “scale”.
C’è chi fa boxe, chi fa step, chi pilates. Io faccio “scale”: pulisco le scale del piccolo condominio in cui vivo, con buona lena e umore nero. Ogni sacrosanta domenica.
Anche ieri lo stavo facendo quando da fuori è arrivata la signora Angelina che vive sotto il mio appartamento e che tutti i giorni va a trovare suo marito al cimitero.
Il pavimento era bagnato. Avevo appena passato lo straccio. Lei se ne accorge. Si piega, si leva le scarpe, le mette in un sacchetto e poi scalza, silenziosa e curva sale in casa sua. Io le dico: “Ma no, signora, non si preoccupi, così rischia di scivolare”, e lei risponde seria senza girarsi: “Non ce l’ha più nessuno, ma il riguardo ci vuole e io ce l’ho”. L’ha detto in dialetto. Splendidamente.  
L’ho ringraziata.
Poi mi sono sentita bene.


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