mercoledì 24 dicembre 2014

L’amore bugiardo

“L’amore bugiardo – Gone Girl” di David Fincher è la storia allucinante di un matrimonio allucinante.


Amy (Rosamund Pike, che Hitchcock avrebbe adorato, così algida, così brava, così bella) e Nick (Ben Affleck, maschio americano con mascella da Big Jim e sorriso smagliante che pensa di piacere a tutte) si conoscono, si attraggono, iniziano una relazione in cui entrambi recitano la propria parte di un copione che dà i nervi (sono belli, perfetti, sensuali, premurosi; si parlano in modo intelligente e stuzzicante sempre; vivono a New York; gli altri li invidiano, loro si sentono superiori e fanno i fighi; si baciano per strada di notte contro un muro in una nuvola di zucchero; hanno un codice segreto per capirsi al volo; a letto – e sui banchi di una biblioteca – fanno fuochi d’artificio, e così via) e infine si sposano.
Poi però la recita finisce, perché è così che va, non reciti per una vita intera e a un certo punto lo spettacolo finisce e ci si leva la maschera. Inizia la vita vera. E l’incubo.
I due perdono il lavoro. Lasciano New York e, con i soldi di lei che è ricca di famiglia, vanno a vivere in provincia in una grande casa da rivista, col giardino e la siepe ben curati. Lui, sempre coi soldi di lei, rileva un bar e lo gestisce con la sorella. Lei intanto si annoia a casa da sola. Anche il sesso si intristisce. Lui va in crisi e, come da copione, ha una relazione con una studentessa giovanissima, stupidissima, arrapatissima. Tra Amy e Nick iniziano le menzogne, i sospetti, l’aggressività, l’ostilità, il desiderio di rivalsa e di sopraffazione. Insomma il matrimonio va in crisi. La coppia non regge.
Poi, al quinto anniversario di nozze, lei improvvisamente e misteriosamente scompare. Tutto porta a pensare a un omicidio. A un omicidio compiuto dal marito. Ne sono convinti tutti: la polizia, i vicini, i suoceri, i media. Lui è imbambolato, non sa bene come reagire, e non sembra nemmeno così sconvolto. Ma non tutto quadra. Infatti…
“L’amore bugiardo” è un bel film, complesso, inquietante, cinico, ben recitato, che colpisce e disturba, e che ti tiene incollata allo schermo perché per fortuna non è prevedibile. È un thriller (con imperdibile scena splatter) ben congegnato e ricco di colpi di scena; è una commedia grottesca che ti fa ridere con amarezza; è il ritratto sarcastico e feroce di un matrimonio che fa acqua da tutte le parti e di una società superficiale, imbecille e pettegola, dove nulla è come appare perché tutti fingono.

Nota per chi sta leggendo questo post e ha già visto il film: io Amy un po’ la capisco, anzi levo “un po’”, io Amy la capisco… mi devo preoccupare?


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