La signorina Emme era mattiniera il sabato e la domenica.
Dal lunedì al venerdì no e ogni sera, prima di coricarsi, puntava solerte la
sveglia preoccupata che altrimenti l’indomani non si sarebbe svegliata. Il sabato e la domenica, invece, alle sette era già sveglia.
Quando non aveva nulla da fare e al lavoro non la aspettavano, le piaceva svegliarsi
presto, mettere su il caffè, guardare fuori dalla finestra e pensare ai fatti
propri in silenzio mentre il resto della casa dormiva. Poi, quando gli altri si
svegliavano, lei tornava a letto. A volte le ritornava il sonno, a volte si
metteva a scrivere, a volte riprendeva a leggere la pagina interrotta la sera
prima. Dormire scrivere leggere erano meglio di parlare.
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