“La bellezza è una lente deformante. Holland veniva sempre
accolto da risolini e strette di mano, occhiate curiose e sguardi insistenti;
aveva una faccia e un sorriso che non si dimenticavano facilmente. Perfino nel
modo in cui teneva la sigaretta o si allacciava una scarpa c’era una certa
grazia mascolina che ti metteva voglia di fargli il ritratto. Che vita
frastornante, distorta: vedersi offrire impieghi, passaggi in macchina,
bicchieri di whisky – “Omaggio della casa, tesoro”-, accorgersi che quando
entri in una stanza l’atmosfera cambia; sentirsi sempre gli occhi addosso. Tutti
lo volevano e lui lo trovava normale; suscitava un desiderio così immediato,
così frequente che forse non si era mai posto il problema di che cosa volesse
veramente lui”. (Andrew Sean Greer, “La storia di un matrimonio”)
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