Conoscevo una tipa strana. Avevamo la stessa età, ma non l’avresti mai detto.
Era simpatica e ridevamo spesso.
La tipa strana, però, non mi chiedeva mai nulla, e non mi
cercava mai. Non rispondeva alle mie domande e raramente
raccontava di sé. Ma io la conoscevo bene, anche se lei preferiva fare finta di
niente.
La tipa strana cambiava idea. Anzi no, non cambiava idea, lei lasciava tutto in sospeso, teneva decisioni situazioni cose persone
in sospeso.
Per lunghi periodi sfuggiva. A me o a tutti, non lo so, non
l’ho mai capito. E poi, quando ricompariva, faceva un sacco di progetti che non realizzava o realizzava, ma mai con me.
Quando le parlavo, ciò che un attimo prima mi era sembrato interessante
smetteva di esserlo e mi sentivo stupida e io stupida non lo sono mai stata. Faticavo a capire cosa le importasse e cosa le interessasse
perché nulla sembrava importarle o interessarle davvero.
La sua era una splendida saggezza o una becera stronzaggine? Non lo capii. Ciò che capii fu che questa strana tipa mi stancava.
(illustrazione di Nathalie Parain)
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