“Ecco come andarono le cose tra loro, per diciotto anni. In segreto,
Iris temeva che venisse il momento in cui Edward avrebbe voluto qualcosa di più
di semplici parole e odori; in cui avrebbe voluto guardare l’altro uomo a letto
con lei o (Dio non voglia) avrebbe cercato di entrare nel letto con loro. Ma questo
non accadde mai. Invecchiarono, e gli episodi divennero meno frequenti. A parte
questi, dovete sapere, la loro vita era abbastanza calma. Avevano la scrittura
dei romanzi a tenerli impegnati, e un fox terrier a pelo ruvido per divertirli,
e quella socievolezza, quella facilità di capirsi, che è il grande vantaggio
del matrimonio. Nei periodi di bonaccia, Iris pensava alle altre coppie che
conosceva. Tutte avevano dei segreti: il bere, il gioco d’azzardo, i problemi
di denaro. Ascoltava le loro storie e pensava: “I nostri problemi non sono
peggiori di quelli di chiunque altro”. Poi Edward mandava un uomo nel suo
letto, e lei pensava: “Sto mentendo a me stessa. I nostri sono peggio”. (David Leavitt, “I due Hotel Francfort”)
(opera di Ed Templeton)
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