“- Ma… non ho soldi-. Avevo
speso dieci scellini per andare a ballare, la sera prima (cinque per entrare e
uno per depositare il cappotto nel guardaroba, poi avevo bevuto tre bibite
perché nessuno mi aveva più chiesto di ballare, dopo che ero caduta. Era
successo durante la quadriglia. Forse ero inciampata sul piede del mio
cavaliere, non so… Comunque ero finita per terra e mi si era alzata la sottana,
così tutti avevano visto le giarrettiere e il resto. Baba si era voltata
dall’altra parte, come se non mi conoscesse, e il mio cavaliere se l’era
svignata verso l’orchestra. Era stato orribile. Poi mi ero rialzata, avevo
sistemato la gonna ed ero andata al piano di sopra. Mi ero seduta sulla
balconata ed ero rimasta lì per tutto il resto della serata, a bere bibite
gasate. Avevo cercato di far finta di niente, come a dimostrare che il ballo
non mi interessava. Intanto, sulla pista, Baba scivolava leggera sotto le luci
rosa e centinaia di ragazze e ragazzi danzavano guancia a guancia, su e giù per
la sala da ballo, sotto i festoni di carta colorata che pendevano dal soffitto
e dondolavano seguendo una musica tutta loro. Poi avevano suonato un valzer e
io mi ero dimenticata di tutto quanto e avevo sperato che il signor Gentleman
comparisse all’improvviso dal nulla e mi riportasse a ballare per tutta quella
notte strana, lunga e dolce, e mi sussurrasse parole romantiche all’orecchio e
mi tenesse tra le braccia, anche quando la musica finiva e le ragazze tornavano
a sedersi, aspettando che ricominciasse e che qualcuno gli chiedesse di
ballare)” ( Edna O’Brien, “ Ragazze di campagna”)
Ragazzi che imbarazzo...peggio delle feste delle medie
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