mercoledì 14 maggio 2014

Sì, viaggiare

Mi piace viaggiare in macchina. Mi piace svegliare i bambini la mattina presto e partire veloci, con tutto ciò che ci serve nel portabagagli. Mi piace pensare di poter vivere come nomadi. Con poche cose, spostandoci da un luogo all’altro. Alla ricerca di un clima migliore, di spiagge più belle, di montagne più alte, di città da scoprire.
In macchina con me, però, ci sono un marito che ama ascoltare musica d’altri tempi, e due figli che hanno i suoi stessi gusti e che sono stati abituati a porsi e a porre domande…

“Mamma, chi era Pablo? Perché tradisce la moglie? Ma se l’hanno ammazzato, come fa a essere vivo?”
“Mamma, ma perché questo cane vive addosso ai muri e non parla mai?”
“Bambini, forza, tutti in coro: è mai possibile o porco di un cane che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi putta-aaa-neeeee!”
“ Sei minuti all’albaaaa”, “No, papà, questa no, cambia che mi viene da piangere…”, “No, no, non cambiare, a me piace, papà mi racconti la storia di questa canzone?”, “Allora dovete sapere che  Jannacci l’ha scritta pensando a suo padre partigiano morto in guerra e bla bla bla…”
“Bella questa, papà: cosa sarà che fa crescere gli alberi na na na na che fa morire a vent'anni na na na na  cosa sarà a far muovere il vento na na na na, ohhhhhhh cosa saràààààà”
“Papà tu in Jesus Christ Superstar chi vuoi essere?”,  “Erode”, “Figo, io Anna”, “Bravo”, “Uffa, io non voglio essere quella sdolcinata di Maddalena. Maddalena la fa la mamma!, io no, non è abbastanza rock”

Così per ore. Ore.
Poi, basta.
Basta, davvero, e allora...

 ”Okay, ragazzi, è stato bello, adesso mettiamo su Radio Deejay, altrimenti vi giuro che scendo”

Così il viaggio continua. Ma mi sento una guastafeste. Finché non arriviamo a destinazione, e allora mi passa.



4 commenti:

  1. Ho chiaro il ricordo di due bambine (una dai capelli rossi e l'altra biondi) che quando si viaggiava in macchina nel paesaggio bruciato dal sole greco, tanti anni fa, dirigendosi verso il mare, ascoltando Pablo ed altre canzoni dai testi ermetici, mi facevano impazzire chiedendomi spiegazioni....non sempre facili...anche perché ad ogni risposta seguiva un'altra domanda. Mi piace pensare che quei testi siano stati lo stimolo per andare oltre la superficie e che siano stati la base della loro “benedetta” curiosità, senza la quale tutto si appiattisce verso il basso!

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  2. Ho una lacrima che riga il mio viso, Luigi mi commuovi! Bei tempi, tutto mi sembrava facile e stupendo, lo è anche adesso ma con un po' di pesantezza aggiunta. I bambini sono leggeri e meravigliosi

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