Quella notte mia nonna morì. Il
suo corpo sarebbe stato cremato. Dopo. Prima, per un giorno e una notte,
sarebbe rimasto nella casa dove aveva vissuto per tanti anni. All’ultimo piano
di un bel palazzo con vista sul parco.
Nel pomeriggio decisi di
stare con mia madre e di dormire lì, a casa di mia nonna, con mia madre e con mia
nonna. Mia madre avrebbe dormito nella cameretta che era stata di mio zio; io
avrei dormito in soggiorno, in un letto improvvisato fatto coi cuscini delle
vecchie poltrone di mia nonna che odoravano di lei. Mia nonna era nella sua
camera, morta nel letto dove era morta.
Ricordo che era sera e
guardavo la televisione, mia madre stava leggendo a letto. Spensi pensando di
voler dormire. Ma ero agitata. Al di là della parete c’era mia nonna. Morta.
Non avevo abbassato le
tapparelle. Non lo facevo mai, nemmeno a casa mia. Ricordo che prima di addormentarmi
ebbi fortissimo la percezione di vedere un’ombra iridescente attraversare
veloce il balcone buio. Proveniva dalla portafinestra della camera di mia
nonna. Sentii freddo. Mi convinsi di aver visto l’anima di mia nonna che abbandonava
il corpo per raggiungere l’aldilà.
Avevo da poco conosciuto C. Al
collo portava una piccola croce di legno, mi parlava di Gesù e ogni tanto riusciva
a portarmi a messa. All’università studiavo Dante e leggevo Manzoni. Ero
giovane.
Non te ne dimenticherai mai, il corpo della nonna pesava 21 grammi in meno....
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