venerdì 6 maggio 2016

Professione?

Provava sempre un certo imbarazzo quando arrivava alla voce: “professione”.
Data di nascita, sesso, titolo di studio, professione. Professione? Qual era la sua professione?
C’era stato un periodo in cui non avrebbe avuto dubbi: impiegata, avrebbe scritto “impiegata”. Semplice e onesto.
Poi, però, ebbe inizio la confusione. Smise di lavorare alle dipendenze di qualcuno, e divenne una “libera professionista”. Ma cosa significa “libera professionista”? Tutto e niente, non le piaceva, per cui non lo scriveva. Giornalista freelance? No, non era giornalista e voleva essere onesta, innanzitutto con se stessa, poi con gli altri. Solo freelance? Poco chiaro. Copywriter? Sì, per diversi anni alla voce “professione” scrisse “copywriter”. Poi il lavoro di copywriter divenne discontinuo e, per un lungo periodo, si interruppe del tutto. Casalinga? No, casalinga proprio no. Cosa vuol dire fare la “casalinga”? Rifare i letti, fare il bucato e la polvere, cucinare, stirare, pulire il bagno e il pavimento, caricare la lavastoviglie, svuotare la lavastoviglie, fare shopping, fare la spesa, preoccuparsi dei figli, telefonare, ascoltare la radio, leggere, navigare in internet, fare volontariato, bere un caffè con le amiche, portare la macchina a cambiare le gomme, andare in posta e poi dal parrucchiere? Tutte le donne fanno la “casalinga”, chi più, chi meno. Piuttosto disoccupata. E per circa un anno alla voce “professione” scrisse: “disoccupata”.
Poi un giorno si guardò intorno e le venne un’idea: avrebbe iniziato a prendersi cura di bambini molto piccoli che non erano i suoi, a giocare con loro, a portarli al parco, a leggergli storie, a preparargli la pappa, a cambiargli il pannolino, a dargli le medicine quando si fossero ammalati, a farli addormentare piano piano in braccio, a consolarli quando avessero pianto, a sgridarli quando avessero fatto i capricci, e si sarebbe fatta pagare per questo. La babysitter, avrebbe fatto la “babysitter”.
Iniziò così a fare la babysitter, ma non aveva smesso di scrivere, e ogni giorno faceva un po’ di “casalinga”. Per cui prese una decisione e, su quell’ultimo modulo che doveva compilare, alla voce “professione” avrebbe scritto felice e sicura: “copywriter/casalinga/babysitter”.


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