martedì 3 maggio 2016

Va’, metti una sentinella

caro lettore, se non hai letto “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee forse questo post non sarà di tuo gradimento, quindi decidi tu se proseguire o meno nella lettura


Perché leggere "Va', metti una sentinella" di Harpeer Lee?
Per sei (personalissimi) motivi:

1. per farti la tua idea sulla querelle in corso.

La faccio breve, anche se breve non è.
Harper Lee propose “Va’, metti una sentinella” a una casa editrice, che non lo accettò. L’editor, però, la congedò suggerendole di tornare da lui dopo aver sviluppato le parti del testo dedicate ai ricordi d’infanzia. Così fece, e nacque “Il buio oltre la siepe”.
“Va’, metti una sentinella” non fu mai pubblicato, e rimase chiuso in un cassetto per anni.
La cronaca racconta che il manoscritto sia stato trovato dall’avvocato della Lee che decise di pubblicarlo col consenso della scrittrice, però molto vecchia e affetta da demenza senile… In molti pensano che il libro non sarebbe mai dovuto uscire.

Io non la vedo così. “Va’, metti una sentinella” va letto sapendo che è una sorta di bozza, un primo tentativo, una prova che porterà poi al capolavoro. Non a caso:
- non è un libro autonomo
- potrebbe risultare incomprensibile, noiosissimo e senza senso per chi non abbia letto “Il buio oltre la siepe”
- non è omogeneo (il filo narrativo si interrompe spesso e bruscamente, e sono proprio le pagine dedicate ai ricordi d’infanzia, quelle che più erano piaciute all’editor, a creare queste interruzioni)

2. Perché “Va’, metti una sentinella” è un testo senza “missione” e a me per questo è piaciuto.

Sarà che i buoni dopo un po’ mi annoiano; sarà che preferisco i cattivi, o chi vive nel dubbio; sarà che mi stuzzica ciò che destabilizza; sarà che i buoni sentimenti mi fanno venire il diabete; sarà che il “Il buio oltre la siepe” è sorretto da un fin troppo evidente scopo edificante; fatto sta che “Va’, metti una sentinella” l’ho letto con piacere. E la nuova versione di Atticus, e della gente di Maycomb, che ha disorientato molti lettori, a me ha intrigato.

La faccio ancora breve, anche se breve non è.
“Va’, metti una sentinella” è stato scritto prima de “Il buio oltre la siepe”, ma gli avvenimenti che vi sono narrati sono successivi a quelli raccontati nel capolavoro della Lee.
Siamo negli anni Cinquanta (“Il buio oltre la siepe” si svolge negli anni Trenta). Scout, la protagonista che è bambina ne “Il buio oltre la siepe”, è una giovane donna, ribelle, disinibita ed emancipata, che vive e lavora a New York e decide di tornare a Maycomb a trovare il padre. Ciò che vede non le piace. E così va in crisi. Suo padre, che ne “Il buio oltre la siepe” è un avvocato integerrimo e tutto di un pezzo che difende i neri, è un razzista, convinto che la gente di colore sia irresponsabile e incivile, da tenere lontana. È pauroso, d’animo meschino ed egoista.

Ne “Il buio oltre la siepe” la piccola Scout racconta il padre, che adora. Ma mi chiedo: il padre di Scout è il padre di Harper Lee? Probabilmente no. Ho letto da qualche parte che il padre della scrittrice era un avvocato segregazionista.
Cosa succede in “Va’, metti una sentinella”? Scout da grande vede il padre sotto una luce diversa? O è il padre che è cambiato dopo vent’anni? O è sempre stato così e la bambina non lo capiva? O in questo romanzo, sotto la figura di Atticus, si nasconde il vero padre della Lee, mentre ne “Il buio sotto la siepe” Atticus era il padre idealizzato? Insomma, ce ne sarebbe per un corso monografico di letteratura americana, o di psicanalisi…

3. Perché “Va’, metti una sentinella” è un testo necessario per inquadrare meglio il capolavoro di Harper Lee e merita una profonda analisi critica (che non tarderà ad arrivare, me lo sento).

4. Perché è un libro serio.

5. Perché leggere fa bene sempre.

6. Perché, a non leggerlo per principio, si farebbe un torto a Harper Lee.

(per chi non lo sapesse nel 1960 uscì “Il buio oltre la siepe” - che io vergognosamente ho letto per la prima volta un mese fa… Ottenne un successo planetario – vinse il Pulitzer e vendette, e continua a vendere, tantissimo - che la scrittrice faticò a gestire e, infatti, non pubblicò mai più nulla)

Perché non leggere “Va’, metti una sentinella”?
Per due (personalissimi) motivi:

1. non leggerlo se sei molto affezionato alla figura granitica di Atticus Finch (interpretato sul grande schermo da un indimenticabile Gregory Peck) perché in “Va’, metti una sentinella” la ritroveresti sotto una luce talmente diversa che rischieresti un infarto.

2. non leggerlo se non hai letto (o riletto recentemente) “Il buio oltre la siepe”, perché ti annoieresti mortalmente e capiresti poco.

1 commento:

  1. Non so se voglio rischiare un infarto…per ora…..

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