lunedì 23 dicembre 2013

NeuroNatale - il cartone animato

Ogni anno ci tocca. Il cartone animato di Natale intendo. Quest’anno è l’anno di “Frozen – Il Regno di Ghiaccio”.
Non è male, anche se è di quelli con le canzoni e la prima parte è banale e ti viene l’ansia che anche il resto sia così prevedibile. Invece no.
Ci sono due sorelline che si vogliono benissimo, ma la grande ha uno strano potere, trasforma ciò che tocca in ghiaccio. Così, mentre giocano, la piccola si fa male e per evitare problemi i genitori le separano e le due non si incontrano più fino a quando la maggiore viene incoronata regina. E qui la storia si fa interessante. La novella regina, infatti, incapace di gestire il proprio potere al punto da trasformare il regno in un regno di ghiaccio perenne, decide di andarsene. Sola, in cima a una montagna, si “libera”, si costruisce uno straordinario castello di ghiaccio, e diventa stupenda. Ma la sorella minore la cerca, facendosi accompagnare da un simpatico venditore di ghiaccio e dalla sua renna. Inizia così l’avventura e la sorellina si sveglia, diventa coraggiosa e simpatica, per fortuna. Si ride di gusto quando, ad esempio, tenta la scalata alla cima della montagna e chiede al suo compagno: “Ti prego, dimmi che sono quasi arrivata”, e invece è solo a pochi centimetri dal suolo, arrampicata in modo improbabile sulla parete verticale di roccia. Si ride anche quando risponde con sicumera “sono nata pronta” al giovanotto che le lancia una corda per gettarsi nel vuoto… Comunque, a un certo punto, le due si incontrano e per sbaglio la regina colpisce al cuore la sorella. Il venditore di ghiaccio la porta in fin di vita dal grande capo dei troll - che già l’aveva salvata quando si era fatta male da piccola – che gli rivela che solo un atto di vero amore potrà salvarla. Il giovane pensa subito al neofidanzato che, però, nel frattempo è andato a cercarla e ha catturato e imprigionato la regina. A questo punto si scopre che il principe-fidanzato dai capelli rossi - nel quale avevo tanto sperato - in realtà è cattivissimo e… insomma la storia va avanti in modo originale, e ha un finale per nulla ovvio: pensavo che a salvare la giovane sorella dal cuore ghiacciato sarebbe stato un giovanotto aitante e aspettavo di capire chi tra i protagonisti sarebbe stato, e invece, colpo di scena, alla fine sarà l’abbraccio tra sorelle a evitare la catastrofe e a salvare il futuro del regno. Cosa buona e giusta. Commovente.

 


 

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