“Eccomi, fatina. Scusa il
ritardo, ma non hai idea del traffico che ho trovato sulla bananina.”
“Oh, Babbo, era ora. Meno male
che nel frattempo l’allegra compagnia prigioniera del calendario dell’Avvento
si è allargata: adesso qui con me ci sono due volpine, un gufo, un pavone, un
cerbiatto, una libellula e una fatina nana con la lanterna… sai che palle!”
“FATINA! non ti permetto di
parlare così. La tua volgarità rovina la magia dell’attesa del Natale, calmati,
ho nella slitta ciò che mi hai chiesto.”
“Oh, Babbo Baby, sei un grande.
Dai, vediamo, vediamo, intanto mi accendo una siga così mi rilasso. Fumi,
Babbo?”
“No, cribbio, ho smesso, da quando mi
hanno diagnosticato un enfisema polmonare ho smesso. Ma guarda qui chi
ti ho portato!”
“Ma, Babbo, sei pazzo, è un
tappo! Per chi mi hai presa?”
“Calma, calma. Lo immaginavo.
Playmobil-folletto è innamorato di te e ha voluto provarci, sai è tanto caro,
ha lavorato sodo tutto l’anno… Ma nella slitta ho una valida alternativa, non
ti preoccupare. Vi conosco voi donne, siete tutte uguali, anche Mamma Natale mi
ha detto che… niente, insomma, sono sicuro che lui ti piacerà.”
“Babbo, non ho parole, solo
lacrime agli occhi e tremore al basso ventre. Playmobil-scarface! che sorpresa.
Mamma mia, mi sembra Corona, lo adoro, grazie. Adesso scusami ma ho fretta.
Vieni, stallone, andiamo. Voi, amici del bosco incantato dei miei stivali, aspettatemi
qui che tra un’ora torno. Non fate casino. Bella Ciao.”
The end