mercoledì 5 marzo 2014

"La Bella e la Bestia" di Christophe Gans


I sì:
- Vincent Cassel. Bello e selvaggio.
- Il castello incantato e in rovina dove vive la Bestia. Sembra un’incisione di Piranesi con l’aggiunta di romanticissime rose. Molto bello. Tutt’intorno montagne, alte e belle.
- Il bosco, intricato e spinoso. Che magicamente si apre al passaggio del cavallo nero in corsa.
- Alcune scene. Quando Belle, ad esempio, rompe con il suo peso la lastra di ghiaccio e cade nel lago e la Bestia la salva. O quando le enormi statue di pietra del giardino incantato si animano e si arrabbiano e si scatena il putiferio finale.
- Le parti del film che raccontano il passato del Principe. Intriganti e seducenti.
- Mio figlio e la sua amica che, in braccio alle rispettive mamme, fanno finta di avere paura.
- La cate che, spaventata, salta sulla poltroncina mentre io non faccio un plissé.

I no:
- Léa Seydoux. Centomila volte più brava, più bella, più affascinante con i capelli blu in “La vita di Adele”.
- La prima parte del film, troppo lunga. Il padre e i fratelli di Belle sono figure superflue. Sarebbe stato più interessante concentrarsi esclusivamente sul rapporto tra Belle e la Bestia e farlo evolvere con maggior gradualità. Perché il passaggio da Belle “terrorizzata” a Belle “intrigata” è decisamente brusco. A voler essere precisi il regista ha dichiarato di aver voluto dare spazio a quella parte della favola che Jean Cocteau, nel suo film del 1946, aveva tralasciato. Ma mi domando: una ragione ci sarà stata se il grande Cocteau decise di non occuparsi della figura del padre e dei familiari di Belle e di non soffermarsi troppo sull’antefatto all’origine della maledizione del Principe!?
- I costumi. Sembrano travestimenti da Carnevale. Neanche lontanamente paragonabili a quelli straordinari di “Biancaneve”, il film con Julia Roberts e la figlia di Phil Collins per intenderci.

I punti interrogativi:
- perché il film non è in 3D? Sarebbe stato più divertente.
- Perché il regista ha deciso di rendere fin da subito così evidente che la voce narrante, cioè la mamma che legge la storia ai suoi due bambini prima di dormire, è quella di Belle? Non sarebbe stato più divertente un colpo di scena finale?
- Il film a chi si rivolge? Ai grandi, ai piccini, agli intermedi?! Boh.

Dimenticavo, il sì di F, mio figlio:
- i Tadum, le strane – e, aggiungo, orripilanti - creaturine dagli occhi grandi e dalle orecchie lunghe che tengono compagnia a Belle e che alla fine si scopre sono i cani da caccia del Principe, anche loro vittime del maleficio.
E il no della sua amica:
- la bambina figlia di Belle e della Bestia. "Bruttissima"...

4 commenti:

  1. La figlia dell'amica tornando a casa ha aggiunto:"Probabilmente io sono Belle, è l'unica protagonista con un po' di buon senso". Il commento al film è corretto…. molto lucido e analitico. Anche all'amica e a sua figlia è molto piaciuto Vincent Cassel.

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  2. Ma siete sempre in giro in vita voi brianzoli... ma che crisi e crisi, li si che gira la pecunia.

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  3. sei fuori strada, sisteract, decisamente fuori strada.

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  4. sarà ma quando abbiamo portato le bimbe al cinema ci è venuto un colpo, pensavamo in una riduzione e invece nisba...

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