mercoledì 4 giugno 2014

Lavorare (non) stanca

“Non c’era quasi nessun lavoro al mondo che attirasse Garp, né lui era qualificato per alcuno. Le sue qualifiche erano molto scarse. Sapeva scrivere, questo sì (…). Se pensava di trovarsi un lavoro era perché avvertiva il bisogno di conoscere altra gente; voleva superare la sua sfiducia nel prossimo. Un lavoro l’avrebbe se non altro costretto a entrare in contatto con qualcuno. Se non era obbligato a veder gente, lui preferiva star in casa.
Era a causa del suo scrivere, che non aveva mai preso un impiego in seria considerazione. Ora invece, per il suo scrivere, sentiva il bisogno di lavorare fuori. Non riesco più neppure a immaginare l’altra gente, si diceva. Ho esaurito la provvista. In realtà, tale provvista era stata sempre scarsa; e ormai da anni non scriveva più niente che gli piacesse. Da troppi anni.” (John Irving, “Il mondo secondo Garp”)


1 commento:

  1. E così...mi vien voglia di stare in casa. Sola. A leggere.

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