Quando leggo, mi piace annotarmi riflessioni, spunti, frasi. E durante la lettura del bestseller di Joel Dicker ho scritto queste note:
- le pagine tratte dal libro che Harry Quebert trentacinquenne
sta scrivendo sono insipide, come se a scriverle fosse un quindicenne, ma forse
è per questo che Nola e Harry s’innamorano, perché Harry ragiona e scrive da
quindicenne.
- Come è possibile che Harry si faccia correggere da Nola
quindicenne la bozza di quello che già sappiamo diventerà il suo capolavoro?
- Una storia d’amore incomprensibile, quella tra Nola e
Harry. I dialoghi tra i due sono il nulla.
- Che fatica non mollare ( e sono a pagina duecento…).
- Significa avere dei pregiudizi quando si pensa che un uomo
di trentacinque anni e una ragazza di quindici abbiano poco da dirsi?
- Ma quanto la fa lunga, ma quanto si ripete.
- Alcuni personaggi sono al limite della macchietta e risultano
fastidiosi. La madre di Mark, ad esempio, talmente scema da essere poco
credibile; Luther Caleb, con quella parlata assurda; il poliziotto Travis, un
tontolone; il padre di Nola, un prete che guida una Harley.
- I
personaggi femminili sono piuttosto patetici. È vero che il contesto è quello
della provincia americana a metà degli anni Settanta, ma forse l’autore – che è
molto giovane - si è fatto prendere la mano.
- “Cancro dell’amicizia” ben definisce un’amicizia destinata
a finire, più o meno lentamente, ma inesorabilmente e drammaticamente. Nel
libro, è quella tra Harry e Mark, nella vita quella tra tanti.
A un certo punto ho smesso di prendere appunti. A circa tre quarti
di libro. Perché è a tre quarti di libro che tutto finalmente prende un senso e
le mie annotazioni/dubbi trovano più o meno risposta.
“La verità sul caso Harry Quebert” è un romanzo che si fa
leggere, la suspense c’è, la trama e l’intreccio sono congegnati a dovere, e alla
fine il cerchio si chiude bene. Ma non ne sono del tutto convinta.
Caro Joel, rimaniamo così: ti lascio in stand-by
fino al prossimo romanzo, poi deciderò se mi piaci o no.
Guarda caso l'ho letto anch'io e condivido le tue considerazioni. Non condivido la speranza che il prossimo romanzo sia migliore in quanto sarebbe il terzo.....però non si sa mai
RispondiEliminaCi sono cascata anch'io: 150 pagine sarebbero state più che sufficienti per raccontare la storia. Se posso darti un consiglio leggi "Chiara d'Assisi" di Dacia Mariani, così tanto per disintossicarti
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