sabato 11 gennaio 2014

Harry Quebert! Chi era costui?

Se non hai letto “La verità sul caso Harry Quebert” non proseguire. Non svelerò nulla di rilevante, ma di questo post capiresti poco.


Quando leggo, mi piace annotarmi riflessioni, spunti, frasi. E durante la lettura del bestseller di Joel Dicker ho scritto queste note:

- le pagine tratte dal libro che Harry Quebert trentacinquenne sta scrivendo sono insipide, come se a scriverle fosse un quindicenne, ma forse è per questo che Nola e Harry s’innamorano, perché Harry ragiona e scrive da quindicenne.
- Come è possibile che Harry si faccia correggere da Nola quindicenne la bozza di quello che già sappiamo diventerà il suo capolavoro?
- Una storia d’amore incomprensibile, quella tra Nola e Harry. I dialoghi tra i due sono il nulla.
- Che fatica non mollare ( e sono a pagina duecento…).
- Significa avere dei pregiudizi quando si pensa che un uomo di trentacinque anni e una ragazza di quindici abbiano poco da dirsi?
- Ma quanto la fa lunga, ma quanto si ripete.
- Alcuni personaggi sono al limite della macchietta e risultano fastidiosi. La madre di Mark, ad esempio, talmente scema da essere poco credibile; Luther Caleb, con quella parlata assurda; il poliziotto Travis, un tontolone; il padre di Nola, un prete che guida una Harley.
- I personaggi femminili sono piuttosto patetici. È vero che il contesto è quello della provincia americana a metà degli anni Settanta, ma forse l’autore – che è molto giovane - si è fatto prendere la mano.
- “Cancro dell’amicizia” ben definisce un’amicizia destinata a finire, più o meno lentamente, ma inesorabilmente e drammaticamente. Nel libro, è quella tra Harry e Mark, nella vita quella tra tanti.

A un certo punto ho smesso di prendere appunti. A circa tre quarti di libro. Perché è a tre quarti di libro che tutto finalmente prende un senso e le mie annotazioni/dubbi trovano più o meno risposta.
“La verità sul caso Harry Quebert” è un romanzo che si fa leggere, la suspense c’è, la trama e l’intreccio sono congegnati a dovere, e alla fine il cerchio si chiude bene. Ma non ne sono del tutto convinta.
Caro Joel, rimaniamo così: ti lascio in stand-by fino al prossimo romanzo, poi deciderò se mi piaci o no.

2 commenti:

  1. Guarda caso l'ho letto anch'io e condivido le tue considerazioni. Non condivido la speranza che il prossimo romanzo sia migliore in quanto sarebbe il terzo.....però non si sa mai

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    1. Ci sono cascata anch'io: 150 pagine sarebbero state più che sufficienti per raccontare la storia. Se posso darti un consiglio leggi "Chiara d'Assisi" di Dacia Mariani, così tanto per disintossicarti

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