Circa un mese fa è morta Rossana Podestà. La compagna di una
vita di Walter Bonatti, il grande alpinista ed esploratore.
Mi piace ricordare come i due si sono incontrati e
innamorati.
La
storia inizia così. Lui è al colmo della fama, ha conquistato cime impossibili,
ha esplorato luoghi lontani e sconosciuti, viaggia per il mondo. È un uomo
affascinante, difficile, complesso, un uomo che – inutile negarlo - alle donne
piace, anche molto, e lui lo sa e infatti è un dongiovanni. Lei è un’attrice di
successo, molto bella. Un giorno dichiara spaccona a un giornale: “Se mi
trovassi su un’isola deserta? Vorrei con me Walter Bonatti. Non ho dubbi.” Lui
lo viene a sapere e non perde tempo, accetta il gioco e a sua volta dichiara:
“A quando la partenza?” Lei gli fa avere il suo numero di telefono. Lui
ovviamente non esita. Walter è un uomo che in generale non esita. La chiama e
si danno un appuntamento: Roma, 2 giugno 1981, ore 11, Ara Coeli. Lei lo aspetta
per tre ore. Lui non arriva. Perché la sta aspettando all’Altare della Patria.
Lei per caso gira l’angolo, lo incontra ed esclama: “E tu saresti un
esploratore? A Roma non sai trovare l’Ara Coeli? Ma se non mi trovi, almeno
cercami.” Poi mangiano insieme.
Non si lasceranno più. Per
trent’anni insieme. Con un'unica assurda eccezione: Rossana non potrà stare vicino al suo uomo che sta morendo di tumore in un ospedale romano. Il motivo? Non sono sposati.
Strano paese il nostro.
Ciao Rossana, salutami Walter, se lo vedi.
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