Non
che li abbia letti tutti, ovviamente, ma mi sono fatta delle buone dosi di Jo
Nesbø, che è capace di tenermi inchiodata ai suoi romanzi per intere giornate; di
Henning Mankell, forse il più complesso tra gli autori scandinavi; di Anne
Holt, che è la mia preferita; di Camilla Läckberg, che sto leggendo adesso (“L’uccello
del malaugurio”); di Stieg Larsson, la cui trilogia ho letto in tre settimane,
d’estate, sotto l’ombrellone, quando ancora eravamo in pochi… e, infine, di Asa
Larsson.
Ecco i
miei otto buoni motivi per leggerli:
1. si leggono facilmente, e questo non è un difetto, anzi. La
scrittura è semplice, la prosa è asciutta, gli aggettivi sono usati con il
contagocce.
2. Si
leggono velocemente. Le trame sono ben congegnate e i colpi di scena arrivano
al momento giusto. Non riesci a smettere di leggere, stai sveglia la notte, e non
spegneresti mai la luce sul comodino. Poi ti accorgi che sono le 03.00, a
malincuore ti arrendi e chiudi gli occhi. E quando ne hai finito uno, stai male
e vorresti correre subito in libreria per prenderne un altro.
3. I
personaggi sono persone comuni che vivono una vita comune, molto normale, a
volte banale, spesso claustrofobica. Raramente vengono descritti, ma impari
comunque a conoscerli e a riconoscerli attraverso le loro azioni e il loro comportamento,
che è quasi sempre molto composto.
Parlano
in modo normale, seguono logiche psicologiche apparentemente semplici. Nei dialoghi
sono assenti le paranoie e i contorcimenti esistenziali che invece
caratterizzano molta letteratura contemporanea, soprattutto italiana.
4. La
natura ha un ruolo importante e il rapporto uomo/natura è sempre presente e
intenso. Neve, ghiaccio, boschi, fiordi, mare, montagne sono gli sfondi
affascinanti e inquietanti di gran parte delle storie raccontate in questi
romanzi.
5. Gli
squarci che si aprono sulla società scandinava sono interessanti e ti mostrano
degli aspetti che forse non si conoscono poi così bene.
6. La parità sessuale è un dato di fatto. Uomini e donne sono uguali, lavorano e
vivono nello stesso identico modo, è scontato. È quando ciò non accade che nasce il “caso”.
7. La
casa è importante. Quasi sempre è molto accogliente, anche se semplice. Le
persone cucinano con cura e la polizia si toglie le scarpe appena varcata la soglia!
8. La
semplicità della stile narrativo scandinavo e l’apparente normalità dei
protagonisti creano una combinazione davvero particolare che è in grado di
trasmetterti un sottile, interessante e costante turbamento. Molto piacevole. A
me dà dipendenza.
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