Sabato, ore 9.00. Tutti
dormono. Mentre bevo il caffè godendomi il silenzio della casa mi decido. Il
desiderio di iniziare “Polizia” di Jo Nesbo è troppo forte.
Prendo il Kindle, mi rimetto sotto le coperte, lo
accendo e inizio a leggere.
Passano due minuti e arriva lei, la femmina diabolica.
Con gli occhi appiccicosi e il pigiamino stropicciato mi becca mentre
cerco di girar pagina con il dito. Insisto, mi sto arrabbiando. Sottovoce, per non svegliare l’orso addormentato al
mio fianco, S. esclama: “Mamma, quante volte te lo devo dire: IL KINDLE NON È
TOUCH, n_o_n_ è_ t_o_u_c_h!” Quindi mi fa vedere il tasto da premere per
cambiare pagina, e così continuo a leggere.
Ma non
sono convinta.
Non
ci siamo.
Mi
manca la carta sotto le dita. E poi è troppo leggero, leggerissimo, quasi mi
scappa dalle mani. Mi mancano le pagine che girano veramente. La matita che
sottolinea le frasi che mi piacciono. E le pagine non sono numerate: mi rendo
conto del progredire della lettura in percentuale, e non mi piace (per
intenderci: quel figo di Harry Hole entra in scena al 30% del libro… ma forse,
se mi impegno e studio un po’, salta fuori che schiacciando un tasto posso
aggiungere l’opzione “pagine numerate”…).
Lo
abbandono.
Mi
lavo, mi vesto e decido di mettermi sul balcone perché la giornata è di quelle
che lo meritano. Porto il Kindle con me, e ci riprovo. Sotto il sole, su una sedia
di legno, tra il bidone della plastica e quello dell’indifferenziata, inizio a
capire che questo strumento ha un senso. Infatti sto benissimo. Cioè così
scomoda, sto benissimo. Riesco a leggere benissimo.
Alla
fine ho trascorso tutto il weekend con il mio Kindle e ho capito che la nostra relazione
è possibile, ma solo in condizioni - diciamo così - estreme. Il mio Kindle non
è un tipo facile. Non è uno che si accontenta di un letto, o di un divano, o di una
poltrona. Il mio Kindle è più un tipo da balcone, da rocce della Croazia, da
bivacco sul Monte Bianco, da sabbia della Puglia, da sedile dell’economica in
aereo, da campeggio. Insomma, il mio Kindle è come me. Non ama la vita comoda.
(the end)
Eh vaiii che finalmente è scoccata la scintilla!
RispondiEliminaIl mio comunque è touch per cambiare pagina dovo sfiorare il bordo pagina a dx e posso evidenziare! Insomma è più figo il mio posso addirittura cercare la definizione di termini che non conosco e tanto altro.
RispondiEliminaNon vorrei sembrare retorico ma una delle prime cose che osservo entrando nella casa di qualcuno sono i libri, come sono disposti, dove sono sparsi e poi, se l'occasione lo consente, chi li ha scritti. Sono, secondo me, un tratto molto importante della personalità e vederne un po' dappertutto (cioè non utilizzati come soprammobile) fa nascere in me una quasi immediata simpatia. Come la mettiamo con Kindle??
RispondiEliminala mettiamo male, indubbiamente.
RispondiEliminaSenza Kindle io non avrei ripreso a leggere! E' evidente che la carta e il libro come oggetto è molto meglio. Ma meglio di niente che ne dite?
RispondiEliminaisa, guarda qui https://www.youtube.com/watch?v=1TahoQXWKvs&feature=em-share_video_user nasce la prima biblioteca senza libri! cosa pensare?
RispondiEliminagrazie!