scritto tutto d’un fiato
Quando l’ho conosciuto, mio marito
divideva l’universo femminile in bionde e more. Poi sono arrivata io. Che
rappresento la terza categoria, ai più sconosciuta: le rosse. Ora mio marito ha
un figlio, coi capelli rossi. E una suocera, coi capelli rossi.
I capelli rossi. Su questo
argomento avrei talmente tanto da dire che potrei dedicarci un blog, ma non è
cosa. I capelli rossi: croce o delizia? croce e delizia?
Parto dalla cronaca. Circa
tre anni fa la banca del seme più grande del mondo, per un periodo, ha smesso di
accettare donatori con i capelli rossi. Perché? Perché la domanda non corrispondeva
all’offerta: le donne interessate all’inseminazione artificiale non erano
interessate al seme “rosso”. L’uomo con i capelli rossi, le lentiggini e la
pelle chiara, insomma, pareva non corrispondere all’ideale dell’uomo
perfetto, del principe azzurro. Quindi inutile metterlo sul mercato. Che dire?
Che pensare? De gustibus? Eugenetica? Selezione della specie? Razzismo? Non
saprei, ma procedo.
Si dice che noi coi capelli
rossi siamo a rischio d’estinzione perché il nostro gene ha carattere
recessivo. Si dice che siamo una specie rara (in Italia i rossi sono l’uno per
cento della popolazione, in nord Europa il tredici) da tutelare, da
catalogare, registrare e studiare prima che scompaia. E una fotografa di Fabrica, Marina Rosso, l'ha fatto davvero: è andata in giro per l'Europa a stanarci, e ci ha fotografato per schedarci, per documentare la nostra presenza e - a suo dire - la nostra bellezza. Ne è nato un libro fotografico e una mostra: "The beautiful gene", fino al tre giugno visitabile
al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Io e mio figlio siamo andati a vederle queste
fotografie, e siamo rimasti interdetti. Non è facile spiegare
il motivo del nostro shock. Ma vedere sulla nuda parete bianca quarantasette fotografie di
uomini e donne rossi, schierati senza intenzioni estetiche, in una fredda
classificazione, in un freddo inventario di facce quasi tutte “strane” ci ha
sorpreso, sconvolto e tutto sommato anche irritato. Io mi sono cercata: femmina,
capelli rossi scuri leggermente mossi, occhi scuri, lentiggini, corporatura e
altezza normali. E mi sono trovata. Mio figlio si è cercato: maschio, capelli
rossi/arancioni leggermente mossi, occhi azzurri, lentiggini, corporatura e
altezza normali. E si è trovato.
Ma non siamo stati contenti.
A cena poi ho chiesto a mio
figlio: “F., a tuo parere il principe azzurro ha i capelli rossi?”, la risposta
è stata secca: “ No, mamma, le principesse hanno i capelli rossi, i principi
no”. “Ma tu sei contento di avere i capelli rossi?”. “Sì”. “Se avessi la
possibilità di cambiare colore ai capelli, lo faresti?”, “No”. E in effetti
neanche a me è mai passata per l’anticamera del cervello l’idea di cambiarmi
colore dei capelli. A me i miei capelli piacciono, e senza le mie lentiggini mi
sentirei persa.
Ma continuo a ripensarci a quelle fotografie, a questa storia dei rossi. Perché qualcosa non torna. Allora: se io e mio figlio fossimo nati nel Medioevo avremmo avuto vita dura; il principe cretino di "Frozen" ha i capelli rossi; lo psicopatico de "Gli Incredibili" ha i capelli rossi; è vero che il miglior amico di Harry Potter, Ron, è rosso e che alla fine è lui che si mette con Hermione;
e che le donne coi capelli ramati dipinte da Gustav Klimt sono magnetiche e magnifiche;
Ma continuo a ripensarci a quelle fotografie, a questa storia dei rossi. Perché qualcosa non torna. Allora: se io e mio figlio fossimo nati nel Medioevo avremmo avuto vita dura; il principe cretino di "Frozen" ha i capelli rossi; lo psicopatico de "Gli Incredibili" ha i capelli rossi; è vero che il miglior amico di Harry Potter, Ron, è rosso e che alla fine è lui che si mette con Hermione;
e che le donne coi capelli ramati dipinte da Gustav Klimt sono magnetiche e magnifiche;
e che il dottor Owen di "Grey's Anatomy" è un figo;
e che Emily Dickinson
e Ugo Foscolo avevano i capelli rossi, ma…
E ancora: non raggiungiamo i livelli raccontati da mia madre – a Milano nel dopoguerra capitava che le persone non le si sedessero vicino sul tram a causa del suo aspetto super lentigginoso – ma a mio figlio succede ancora di sentirsi chiedere: “ma cos’hai sulla faccia? cosa sono quei puntini? brufoli?”; appena nato poi era bellissimo, ma quante persone mi hanno detto: “ha i capelli rossi? non fa niente, è bello lo stesso”.
E ancora: non raggiungiamo i livelli raccontati da mia madre – a Milano nel dopoguerra capitava che le persone non le si sedessero vicino sul tram a causa del suo aspetto super lentigginoso – ma a mio figlio succede ancora di sentirsi chiedere: “ma cos’hai sulla faccia? cosa sono quei puntini? brufoli?”; appena nato poi era bellissimo, ma quante persone mi hanno detto: “ha i capelli rossi? non fa niente, è bello lo stesso”.
E che dire delle battute di quando ero
giovane e, forse, bella? Rossa di capelli golosa di…, rossa di sera bel tempo
si spera, ecc. E del famoso
segreto delle rosse, quello che ti fa capire se una è rossa davvero oppure no? o
dell’odore particolare che alcuni dicono abbiamo noi rossi? Aiuto!, potrei
andare avanti pagine e pagine.
E ancora. Ho conosciuto
uomini che nemmeno lontanamente mi avrebbero preso in considerazione, e altri
che (mi piace pensarlo) sarebbero morti per me. Ho avuto un fidanzato che mi
portava a tutti i concerti dei Simply Red, esibendomi come un trofeo.
E mi domando: è sano che mi
sia sempre rifiutata di leggere “Anna dai capelli rossi” e persino di guardare
il cartone animato, e con fatica - e solo perché obbligata dalla scuola - abbia letto “Rosso Malpelo”!?
Concludo segnalando che Jo Nesbo, in “Pipistrello”, fa innamorare Harry Hole di una splendida ragazza svedese dai capelli rossi, Birgitta. Evviva. Ma sono a metà libro, e magari è lei il terribile serial killer, e allora…
Concludo segnalando che Jo Nesbo, in “Pipistrello”, fa innamorare Harry Hole di una splendida ragazza svedese dai capelli rossi, Birgitta. Evviva. Ma sono a metà libro, e magari è lei il terribile serial killer, e allora…
Sinceramente e senza ironia, quei ritratti non li trovo brutti, anzi sono dei bei volti. Forse è la serietà' dell' espressione a renderli asettici ....basterebbe un sorriso...s'illuminerebbero.
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